STAR WARS: EPISODIO I - LA MINACCIA FANTASMA di George Lucas (1999) Gli omini nella forza
La Repubblica Galattica ha un problema. Presa da un eccesso di sé ha visto fermentare al suo interno corruzioni in ogni dove nonché irritanti impasse burocratiche. E pensare che tutto era stato pensato con intenti tutt'altro che infimi. Il governo galattico era nato per unificare in un unico tetto nuziale-spaziale i pianeti più cool e più stabili nonché più affidabili della galassia: i cosiddetti Mondi del Nucleo. Fu un evento epocale. In una gradevole giornata con clima mite nel 25.053 BBY fu scritta, approvata e registrata la Costituzione Galattica. Con la Costituzione nasceva la Repubblica. La Minaccia Fantasma si apre invece in fase di crisi, nel 32 BBY. La lobby imprenditoriale e commerciale nota con il nome di Federazione dei Mercanti è in rotta di collisione con il governo. I neimoidiani - fondatori della Federazione dei Mercanti - han or bene deciso di protestare contro la tassazione (imposta dalla Repubblica) delle rotte commerciali verso i sistemi stellari remoti. La Repubblica lede gli avidi interessi commerciali dei Mercanti? I Mercanti rispondono con un embargo a spese del piccolo pianeta Naboo. Per evitare che questa controversia commerciale degeneri Valorum, il cancelliere supremo del Senato Galattico, invia a colloquio con i neimoidiani due simpatici Jedi: il saggio Qui-Gon Jinn e il suo giovane apprendista Obi-Wan Kenobi. Ai due abili ambasciatori il compito di riportare la quiete. Ma nessuno può ancora sospettare che dietro a tutto ciò vi è una figura nell'ombra, un oscuro uomo incappucciato che controlla abilmente i neimoidiani. Chi è l'uomo in nero? Chi si nasconde nell'oscurità? Chi? Nientepopodimeno che il Signore dei Sith, il potente Darth Sidious. Dopo mille anni i Sith, i sostenitori del lato oscuro della Forza sono tornati?
Non è di certo una novità ma è comunque carino ribadirlo, il ritorno della saga di Guerre Stellari - un ritorno alle origini - è una totale delusione. Delusione che io ho vissuto rannicchiato in solitudine sulla poltroncina del cinema. Tutto solo e spaurito, tutto febbricitante e pronto a farmi irretire nuovamente da una storia che ho conosciuto da bambino dolcissimo con quelle guanciotte tutte da pizzicare. I bei tempi nei quali giocavo felice con cose di plastica e cose di metallo sulla plastica e Carletto il principe dei mostri, Gigi la trottola, Daitarn 3 e le pugnette. Una volta in sala ecco il primo batticuore con lo spegnersi delle luci; il mondo esterno si allontana e il mondo fantastico si manifesta. Cosa succederà? Cosa vedrò? Come è nato tutto? Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, leggo sullo schermo e trattengo inevitabilmente il respiro per quelle paroline magiche. E poi Booom!, il batticuore definitivo: il main theme di Star Wars. Quello conosciuto da tutti, anche da chi non ha mai visto Star Wars. I trionfanti aerofoni, una “fanfara incredibilmente brillante” come dice John Williams*. Un'apertura che spicca il volo attraverso la frase degli ottoni; si avverte la rincorsa verso la celebre melodia, un momento di riflessione e di recupero delle forze per un nuovo tentativo di elevazione. Si sale quindi di un'ottava ed ecco il raggiungimento dell'obiettivo. Obiettivo raggiunto, rassicurazione e poi l'ultima frase, la realizzazione del compito. Decisamente notevole no? Certo, ricorda un pochetto l'Erich Wolfgang Korngold del film Delitti senza castigo ma alla fine le note sono sette e non ci sono più le mezze stagioni.
Ecco poi Qui-Gon Jinn (Liam Neeson) e Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor). Cazzo, Obi-Wan Kenobi! Ben. Ed ecco i neimoidiani della Federazione dei Mercanti e la loro faccia senza naso. Sembra tutto molto bello, tutto così limpido, tutto così... finto. Troppa perfezione e troppo artificio. Un po' come passare dal giocare con uno pneumatico al giocare con un videogioco, manca qualcosa. Manca lo spettatore e la sua immaginazione. Insomma, manca quel cuoricino piccolo piccolo del bambino davanti a Star Wars e quelle guanciotte tutte da pizzicare. La minaccia fantasma è rimasto vittima di una tragica diacronia, vittima del tempo nel tempo, vittima dei sedici anni trascorsi da Il ritorno dello Jedi, vittima della differenza. I protagonisti sono piatti, si prendono fin troppo sul serio e quando si tenta di inserire un elemento comico la catastrofe si completa con l'ormai arcinoto Jar Jar Binks. Il film vive fondamentalmente di rendita, vive delle glorie passate; le emozioni sono rintracciabili quasi unicamente nelle ombre dei bei tempi andati. Non a caso tra i momenti di cuore del film ci sono l'apparizione dell'intraprendente droide astromeccanico R2-D2 e quella del diligente droide protocollare C-3PO. Vedere loro due è tornare prepotentemente e amorevolmente in quella galassia lontana lontana. Per il resto ci sono perlopiù momenti di culo. In vetta al pelo dei momenti di culo svetta non Jar Jar Binks ma la storia dei midi-chlorian, una forma di vita intelligente all'interno delle cellule! Per spiegare lo sviluppo o la concentrazione della Forza si poteva davvero inventare qualcosa di meno ridicolo. Anzi, si poteva non spiegare nulla e lasciare tutto alla fantasia dello spettatore. Il fascino della Forza risiedeva nel suo restare un mistero. Mescolare Star Wars con il cartone animato Siamo fatti così è decisamente qualcosa di molto brutto. Cristo, io non voglio sapere troppo della vita privata di Babbo Natale, basta che mi porti i regali e che mi renda felice e che faccia Ho ho ho! Provare a spiegare la Forza è rovinare un tassello importante della magia. È come se Lucas ci stesse dicendo che anche le ragazze fanno la cacca.
Sì, la magia degli anni Ottanta è andata. Il lattice e i modellini han lasciato spazio alla freddezza della computer grafica. Peccato che guardando La minaccia fantasma ci si renda conto che sono più credibili il lattice e i modellini che questi costosi, precisi ed estranianti effetti computerizzati. Anche perché appare tutto artefatto e la preminenza della vecchia trilogia è netta. Se dal punto di vista visivo il disastro è palese non da meno è la scrittura dei personaggi. Alla fine io salverei solo l'Obi-Wan Kenobi di Ewan McGregor e la Padmé di Natalie Portman. Il primo non fa molto ma almeno non fa schifo e la seconda sfoggia in allegria un fascino austero. Il pensiero politico di Padmé Amidala (nella sua biblioteca potrebbe campeggiare Alexis de Tocqueville tanto è forte in lei il senso della giustizia nonché il paventare il germe della tirannide) nonché la sua saggezza un pochetto rassegnata agli eventi sono le cose che ho apprezzato di più di questa nuova trilogia. E il piccolo Anakin Skywalker? Quello che dovrebbe essere in teoria il suggestivo protagonista risulta un bimbetto approssimativo. Con troppa rapidità si narra un personaggio complesso e importante come Anakin, non a caso l'alone cristologico pare serva a semplificare il tutto. E i cattivoni? Oltre al già citato e invisibilmente oscuro Darth Sidious c'è il suo apprendista, l'indiavolato Darth Maul. Non uno di molte parole ma di certo uno che sa ben argomentare con la sua doppia spada laser molto fica. Ed è proprio con lui, con il Sith Darth Maul che si ha il momento migliore del film: l'epico duello tra lui e gli Jedi, duello incorniciato dalle altrettanto epiche note del Duel of the Fates di John Williams. Note di atavica ispirazione giacché nel Libro di Taliesin, scritto dal bardo Taliesin, ossia il più remoto poeta di lingua gallese che si conosca, si può trovare il poema denominato Cad Goddeu (La Battaglia degli Alberi). Nel poema si narra della lotta tra gli alberi e il gigante Brân il Benedetto. Per i celtici gli alberi avevano la loro importanza e in questo poema in particolare se ne ha un esempio oltremodo complesso. Dal Cad Goddeu John Williams ha estratto qualche verso in sanscrito (Alla radice della lingua, una più temibile battaglia si combatte. E un'altra infuria dietro la testa) per accompagnare il tema di Duel of the Fates. Il risultato nel suo complesso è estremamente suggestivo.
Korah, Mahtah. Korah, Rahtahmah.
Korah, Rahtahmah. Yoodhah, Korah.
Korah, Syahdho. Rahtahmah, Daanyah. Korah, Keelah, Daanyah.
Nyohah, Keelah, Korah, Rahtahmah. Syahdho, Keela, Korah, Rahtahmah. Korah, Daanyah. Korah, Rahtahmah.
Korah, Daanyah. Korah, Rahtahmah. Nyohah, Keelah, Korah, Rahtahmah. Syahd-ho, Keela, Daanyah, Rah-tah-mah. Korah.
Korah, Mahtah. Korah, Rahtahmah.
Korah, Daanyah. Korah, Rahtahmah. Nyohah, Keelah, Korah, Rahtahmah. Syahdho, Keela, Daanyah, Rahtahmah. Korah.
Okay, ho allungato il brodo. Per il resto, La minaccia fantasma assume le sembianze di un antico romano a spasso nei territori dei druidi: distruzione totale. Si pensi ad esempio all'isola di Anglesey, nel nord del Galles. Nel 61 d.C. vi approdo Gaio Svetonio Paolino per attuare quello che sarà poi ricordato come il massacro di Menai; un evento che viene direttamente denominato “massacro” dà bene ad intendere la sua portata. Ovviamente l'esempio è in eccesso ma la ripresa del Cad Goddeu mi ha fatto pensare ad una sorta di preventiva richiesta di scusa per il disastro in corso, intendo il deludente risultato finale del film. Tuttavia, io credo che gli si possa perdonare a George Lucas La minaccia fantasma. Non tutte le ciambelle vengono col buco, giusto per dire una cosa che non ha mai detto nessuno. Insomma, senza il buon Lucas non avremmo avuto Indiana Jones né per l'appunto Star Wars; io non vorrei vivere in un mondo ove non sono apparsi il professor Jones e gli Jedi.
E quindi ecco Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma con tutti i suoi difetti nonché le sue simpatiche curiosità**. Tipo il fatto che l'altezza di Liam Neeson è costata 150.000 dollari in più rispetto ai costi per il resto del cast, questo per creare sfondi adatti a lui. Pare che la madre di Keira Knightley abbia avuto difficoltà a non scambiarla per Natalie Portman, quando le due attrici erano truccate. Per i versi dei mostri sottomarini il tecnico del suono ha utilizzato il pianto della figlia di tre anni, abbassandone la frequenza. Il suono dei motori dei carri armati AAT (della Federazione dei Mercanti) è dato invece da un rasoio elettrico all'interno di una insalatiera di metallo. Sofia Coppola interpreta una ancella della regina, mentre il fratello una guardia di Naboo. In sanscrito il nome Padme significa loto, per i buddisti indica il saṃsāra, il ciclo della vita. Yoda deriva invece dal sanscrito yodha, cioè guerriero. Durante la rimozione di alcuni candelabri nella Reggia di Caserta un curatore si curava che nessuno facesse danni, il sovrintendete ai candelabri è stato poi inserito nel film tra i consiglieri della regina Amidala. Michael Jackson voleva interpretare Jar Jar Binks ma per Lucas la sua notorietà avrebbe compromesso il film. Nella scena del voto di fiducia nel Senato si possono rintracciare tra i votanti i parenti di E.T. l'extra-terrestre. Durante le scene dei duelli Ewan McGregor, alla faccia degli effetti speciali, riproduceva con la bocca il suono della spada laser. In post produzione il magico effetto è stato corretto. E comunque e soprattutto come ha cantato Bill Murray nel 1978 al SNL***: Star Wars, nothing but Star Wars. Gimme those Star Wars, don’t let ’em end! Ah, Star Wars if they should bar wars. Please let these Star Wars. Stay!
*http://www.filmscoremonthly.com/features/williams.asp
**http://www.imdb.com/title/tt0120915/trivia?ref_=tt_trv_trv
***http://billmurraystarwarssnl.ytmnd.com/
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