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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

IT di Andrés Muschietti (2017) Stiamo stretti

Lessi It nell’estate tra la quarta e la quinta elementare (e l’estate è una stagione abbastanza singolare). Fu un romanzo che segnò parecchio la mia adolescenza ma anche il mio approcciarmi alla scrittura. It è uno di quei libri che, se possibile, non vanno letti da adulti. L’età cosiddetta matura è quella in cui il tempo può spegnere in modo assai completo il proprio senso dell’immaginario. Ecco quindi che la prima vera e propria rappresentazione cinematografica del capolavoro di Stephen King, una volta annunciata, era attesa con speranza e terrore. Si può raccontare per immagini un romanzo che si addentra nelle piccole ed enormi paludi dell’animo di un bambino? Si può riuscire a costruire in 135 minuti una interazione credibile di sette distinti personaggi? Per non parlare poi della domanda delle domande: si può riuscire a ricreare Pennywise? È con un sospiro di sollievo che finalmente posso (perlomeno il sottoscritto) rispondere di sì. Un sì con delle riserve ma comunque un sì

ROGUE ONE: A STAR WARS STORY di Gareth Edwards (2016) No spoiler, solo Ribelli

Ciao, come te la passi? Spero bene, il futuro dovrebbe essere meno tragico. Sarò breve, anche perché devo andare a spasso con le mie nipotine. Era saltellata l’idea di portare una di loro al cinema a vedere questo capitolo 3.5 di Star Wars ma per fortuna sono riuscito con uno stratagemma ad evitare la cosa. “Non so. Potresti annoiarti. Ma ti prometto che verrò con te a vedere Oceania! Eh? Eh? Che ne pensi?”. Dico, per fortuna perché Rogue One: A Star Wars Story è quanto mai pregno di oscurità. Dico, se fino ad adesso l’episodio più cupo era stato L’Impero colpisce ancora, con questo spin-off (ma in fin dei conti sarebbe più sensato definirlo prequel) l’asticella della cupezza si è impennata. E questo alone di morte (nera) regala al film un valore aggiunto. Un valore che va in crescendo giacché le prime parti del film faticano a conquistarsi l’attenzione. I personaggi non riescono a catturarti subito, così come era stato invece per Il Risveglio della Forza (che per me, a livello e

STAR WARS: EPISODIO VII – IL RISVEGLIO DELLA FORZA di J.J. Abrams (2015) L’altra metà della galassia

“C’è qualcuno mascherato là sopra”, girava questa voce tra le ottenni sedute davanti a me. Guardavano in alto, sugli spalti alla ricerca delle persone vestite come i protagonisti di Star Wars. Nel mentre un numero interessante di persone – per essere pomeriggio – continuavano ad entrare. E chissà se ad ognuno di loro, così come è successo a me, l’uomo che stacca i biglietti ha detto “Che la forza sia con te”. Eh, un bel modo per entrare in sala ed infatti sono entrato sorridendo e tutto giulivo nonostante il gravoso peso dell'esistenza. Sì, sì, stava per succedere. Quel luogo con poltroncine e quello schermo gigante stavano per tramutarsi in un fantastico viaggio nel tempo. Una vera e propria comunità. Uomini, donne e bambini che si intendono al volo anche solo nella scelta della felpa o della t-shirt. Mi sembrava di essere a casa, nel mio ambiente acquatico amniotico, tra i corridoi del Millennium Falcon. Il risveglio della Forza non era ancora iniziato che già mi piaceva. I

STAR WARS: EPISODIO VI - IL RITORNO DELLO JEDI di Richard Marquand (1983) Un lontano cugino spaziale

Per alcuni questo capitolo rappresenta la degna conclusione di una saga mitica. Per me è forse quanto di peggio si poteva umanamente concepire per appiattire l’ottimo lavoro fatto precedentemente. Se questa (non) recensione l’avessi scritta ad undici anni probabilmente avrei esordito dicendo che Il ritorno dello Jedi è l’episodio più bello di tutti. Ma c’è anche da capirlo. Non sono mai stato una persona particolarmente intelligente e l’abbondanza sventolatami sul naso potrebbe ben donde soddisfare la mia bocca buona. Nei pochi momenti di lucidità potrei invece riconoscere con fermezza quanto sto blaterando ora, ossia che cotale capitolo conclusivo è una accozzaglia di cose buttate un po’ alla rinfusa. Ci vuole davvero un grosso sforzo diegetico nonché un grande affetto nei confronti di Star Wars per non parlare esageratamente male di questo film. Sarebbe forse più corretto da parte mia tornare ad aggrapparmi ai ricordi d’infanzia nonché alle sensazioni. Quindi ecco quel me bambi

STAR WARS: EPISODIO V – L’IMPERO COLPISCE ANCORA di Irvin Kershner (1980) L’asma di mio padre

Vi potrebbe essere un filo sottile che lega la commedia italiana scostumata o smutandata degli anni Settanta con il rischioso seguito di Guerre Stellari. Non so, cerco di immaginarmi Lino Banfi ed Edwige Fenech alla guida del Millennium Falcon, con Pippo Franco e Alvaro Vitali rispettivamente nei ruoli di C-3PO e R2-D2 e con Bombolo nel ruolo di Chewbecca. E poi, per chiudere dignitosamente il tutto, mi raffiguro Nino D'Angelo nelle vesti del tormentato eroe Luke Skywalker e Mario Merola nel ruolo di Darth Vader. Colonna sonora ovviamente degli Oliver Onions e regia di Sergio Martino. Sì, lo so. È un film che tutti avremmo voluto vedere, Darth Fenech. Ma il filo sottile, dicevo, risiede nel buco. Nel senso che per Irvin Kershner l’esperienza filmica è come guardare dal buco della serratura, uno spiare d’improvviso le vite altrui. Kershner si è ritrovato a dover sbirciare nelle stanze di Lucas finanziato da Lucas stesso. Caro Kershner ti lascio maneggiare i miei slip preferiti

STAR WARS: EPISODIO IV - UNA NUOVA SPERANZA di George Lucas (1977) La matrice dello sforzo

Facciamo un piccolo salto indietro nel tempo. Sorvoliamo ogni algoritmo decennale fino ad arrivare al 1977. Caspita, il 1977. Ne sono successe di cose quell’anno. Innanzitutto sono nato io. Non ho molti ricordi di quel giorno, forse sono nato sbronzo. Ma ormai è davvero troppo difficile scoprirlo con adamantina sicumera. Bisognerebbe anche recuperare i cocci della distanza geografica che mi distanzia dal mio luogo di fuoriuscita giacché in linea di massima sono nato a circa 12190.4293 chilometri da dove ora sto scrivendo. Oltre all’evento epocale della mia nascita, nel 1977 sono avvenute anche altre cose. Tipo? Eh eh, tipo... Tipo l’uscita in tutti i cinema terrestri di Guerre Stellari! Un film che ha cambiato la vita di molti non cambiandola per niente. Nel senso che le cose hanno continuato ad essere, a livello pratico e razionale, come sempre. La Forza non ci è venuta incontro nei momenti difficili e non è mai apparso un R2-D2 a guardarci le spalle o a tirarci fuori dai pastic

STAR WARS: EPISODIO III - LA VENDETTA DEI SITH di George Lucas (2005) La nascita della tragedia

Viene difficile pensare che un qualcosa di sostanzialmente irreale possa aver influenzato così profondamente strutture sociali, culturali e politiche. Giusto l’altra sera, mangiando una pizza, mi son chiesto: senza il cristianesimo ci sarebbe stato il nazismo? Come scrive Browning nel suo Le origini della Soluzione finale, da subito - ossia nel primo secolo dell’era volgare - i primi seguaci di Gesù ce la misero proprio tutta per “convincere un numero sufficiente dei loro correligionari ebrei del fatto che egli fosse il Messia”. Una massiccia operazione di spamming quindi. Vota Gesù, vota Gesù, vota Gesù. Peccato che agli ebrei di votare Gesù non interessasse moltissimo. Per ripicca allora gli autori del Vangelo decisero di “ingraziarsi le autorità romane e insieme stigmatizzare gli oppositori, attribuendo la responsabilità della crocifissione agli ebrei piuttosto che a loro”. Ad infiocchettare definitivamente la contrapposizione arrivarono i disordini in Palestina e la distruzio